Studio Ortopedico

Patologie del tendine di Achille

La rottura sottocutanea del tendine di Achille.

Cause più comuni

Questa lesione è la conseguenza di una tendinite cronica spesso non riconosciuta o sottovalutata. Colpisce soprattutto i saltatori, i corridori, i calciatori ed i tennisti, realizzandosi come conseguenza di una brusca contrazione muscolare.

Sintomi tipici della rottura del tendine di Achille

Un dolore acuto ed improvviso a livello del tendine di Achille,l’ impotenza funzionale e la sensazione palpatoria dell’interruzione del tendine sono alla base del sospetto diagnostico che viene confermato dall’indagine ecografica.

Trattamento

Il trattamento è chirurgico. Possono essere effettuati numerosi tipi di sutura del tendine. Sono chiamate TENORAFFIE e vengono oggi eseguite con tecniche che prevedono una incisione chirurgica e l’esposizione del tendine necessaria per la riparazione; talora si effettua una plastica di rinforzo utilizzando il tendine del plantare gracile.
L’intervento viene di solito seguito dall’immobilizzazione con un tutore rigido per 3 o 4 settimane, sostituito poi da un Cam Walker con il quale si inizia gradualmente a deambulare.

Recupero

Il TRATTAMENTO RIABILITATIVO della rottura del tendine di Achille ha una durata di circa 12 settimane al ritmo di 3 sedute alla settimana alternate fra palestra e piscina e comprende: massaggi sulla cicatrice e sui muscoli del polpaccio, terapie fisiche per il dolore ed il gonfiore, esercizi per l’articolarità e per il ripristino della forza e della deambulazione corretta e della corsa.
Dopo circa 3 mesi e’ possibile effettuare un TEST ISOCINETICO per misurare la forza muscolare della gamba. In base al risultato si adatta il protocollo terapeutico per portare l’atleta al campo sportivo dove, insieme al rieducatore, affina il recupero della coordinazione del gesto tecnico specifico dello sport praticato.

 

Infiammazione del tendine di Achille

L’infiammazione del tendine di Achille – tendinite – è un evento particolarmente frequente e temuto in ambito sportivo.
I sintomi possono iniziare gradualmente, ma nei casi più gravi arrivano a condizionare l’attività sportiva fino a renderla impossibile.

Le cause più comuni

Qualità dei terreni, uso di scarpe incongrue, riscaldamenti troppo brevi, carichi eccessivi, cattiva coordinazione, difetti di tecnica, possono generare microtraumi ripetuti e sollecitazioni funzionali di intensità elevata. Protratte per tempi particolarmente lunghi, tali da superare la resistenza meccanica del tendine, provocano lesioni infiammatorie e degenerative.

Sintomi tipici

Dolore, gonfiore, arrossamento della cute, e viene confermata dall’ecografia che chiarisce la sede, il grado e l’estensione della lesione.

Il trattamento

Il trattamento di una tendinite è sempre molto delicato e le possibilità di successo dipendono dalla gravità del quadro patologico e dal tempo di insorgenza della sintomatologia. Nella nostra esperienza, basata sul trattamento di molti atleti anche professionisti, abbiamo imparato che è fondamentale rispettare e temere anche i quadri più lievi di malattia, impostando precocemente un trattamento riabilitativo personalizzato, che in linea di massima prevede: – riposo attivo: si tratta di ridurre, variare o sospendere l’attività sportiva a seconda della gravità della situazione; – terapia farmacologica e terapie fisiche; – terapia con onde d’urto: abbiamo recentemente introdotto con ottimi risultati questa metodica terapeutica; – terapia manuale: offre un consistente contributo nelle mani di un bravo terapista; – esercizi di stretching, rinforzo muscolare, rieducazione propriocettiva; – valutazione baropodometrica con conseguente confezione di plantari correttivi o rialzi bilaterali per scaricare il tendine; – valutazione del chiropratico per risolvere blocchi articolari del piede, spesso presenti nei quadri cronicizzati.

Riabilitazione

Si può iniziare facendo dello stretching con un asciugamano. Quando l’esercizio diventa troppo facile, si passa agli esercizi di allungamento del polpaccio, del muscolo soleo e della fascia lata plantare. Quando non si avverte più dolore acuto al polpaccio, o al tendine, si può procedere agli esercizi 5,6 e 7.

  1. Stretching con l’asciugamano: siediti su una superficie dura con la gamba malata distesa davanti a te. Avvolgi un asciugamano intorno all’avampiede e tiralo verso il corpo, tenendo teso il ginocchio. Tieni questa posizione per 30 secondi e ripeti per 3 volte.
  2. Stretching del polpaccio: in posizione eretta, con la faccia al muro, appoggia le mani alla parete all’altezza degli occhi. Tieni la gamba malata dietro e porta invece quella sana in avanti, tenendo il tallone della gamba malata fermo al suolo. Ruota leggermente il piede malato verso l’interno e spingiti verso il muro finché non senti tirare i muscoli del polpaccio. Tieni questa posizione per 30 secondi. Ripeti l’esercizio più volte al giorno.
  3. Stretching del muscolo soleo:in posizione eretta, con la faccia al muro, appoggia le mani alla parete a livello del torace. Con entrambe le ginocchia leggermente piegate, e il piede malato un po’ più indietro rispetto a quello sano, spingiti verso il muro finché non senti tirare la parte inferiore del polpaccio. Tieni questa posizione per 30 secondi e ripeti per 3 volte.
  4. Stretching della fascia plantare: posizionati in ortostatismo, con l’avampiede della gamba malata su di un gradino. Porta lentamente il tallone fuori e spingilo verso la base dello scalino, finché non senti tirare l’arco plantare. Tieni questa posizione per 30 secondi e poi rilassati. Ripeti per 3 volte.
  5. Esercizi di sollevamento delle dita del piede: in posizione eretta, porta il peso del corpo su entrambi i talloni, in modo da far sollevare le dita dei piedi. Tieni questa posizione per 5 secondi. Ripeti per 10 volte. Esegui 3 serie da 10.
  6. Esercizi di sollevamento dei talloni: in posizione eretta, dietro ad un sedia, bilancia bene il peso del corpo su entrambi i piedi. Sollevati sulle punte, tieni questa posizione per 5 secondi e poi torna giù. Ripeti per 10 volte. Esegui 3 serie da 10.
  7.  Esercizi di equilibrio della gamba: in posizione eretta, senza alcun supporto, cerca di stare in equilibrio solo sulla gamba malata, evitando di aiutarti con quella sana. Inizia tenendo gli occhi aperti e poi chiudili. Tieni questa posizione per 30 secondi e ripeti per 3 volte.

 

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